Su queste pagine abbiamo più volte trattato l’argomento della quotazione in Borsa delle PMI italiene, dei vantaggi fiscali contenuti nel D.M. 23/04/2018 e degli strumenti per facilitare l’accesso degli imprenditori al mercato dei capitali. La Borsa – come si legge nell’ultimo libro del prof. Ghisolfi ” Lessico finanziario”, vero e proprio dizionario economico-finanziario che sintetizza con chiarezza tutta la terminologia che interessa il settore delle banche e della finanza – è quel luogo (ormai virtuale) che consente ad aziende ed istituzioni di raccogliere capitali per finanziarsi ed ai sottoscrittori di avere una rapida liquidità dei propri risparmi attraverso la vendita di titoli al prezzo stabilito dal mercato in quel dato momento.
L’ingente massa di liquidità presente sul mercato ha indubbiamente focalizzato l’attenzione delle imprese verso un percorso di quotazione, sia per ottenere capitale a medio lungo termine in contrapposizione a quello del Private Equity, sia per l’effetto reputazionale che la quotazione al listino di Borsa può comportare. Entrare nel mercato del capitale attraverso la quotazione è spesso lungo e costoso. Occorre superare una serie di ostacoli rappresentati da molteplici due diligence e bisogna riuscire a collocare tra gli investitori istituzionali un aumento di capitale, cosa che risulta sicuramente più facile quanto più l’impresa che lo sollecita è nota al pubblico degli investitori o il suo progetto di investimento è chiaro, comprensibile e realizzabile in tempi brevi.
La tecnica finanziaria ha ideato un particolare strumento di investimento, noto come SPAC che è l’acronimo di Special Purpose Acquisition Company che può consentire alle imprese in cerca di capitali di accelerare il proprio processo di quotazione, (IPO) attraverso una fusione per incorporazione tra la SPAC e l’impresa prescelta. La SPAC è una società-veicolo che quotandosi, raccoglie i capitali per acquisire una sola PMI. Una volta completata l’acquisizione, la PMI, società-bersaglio (target), viene fusa con il veicolo e si trova quotata in Borsa Italiana. La fusione (cosiddetta business combination) con la società target si deve realizzare in un breve arco temporale che di solito non supera i 12/24 mesi.
La SPAC viene costituita da promotori provenienti dal mondo dei professionisti di comprovata esperienza finanziaria, per rivolgersi ad investitori che la dotino di un capitale liquido in attesa di trovare la sua collocazione. Dopo averla costituita e capitalizzata i promotori ne richiedono la quotazione in borsa, prima ancora che essa si fonda con una società non quotata (la target), per far affluire a quest’ultima sia la liquidità raccolta, sia la sua caratteristica di essere già stata ammessa alla quotazione sul listino borsistico. Sul finire dell’anno passato il modello di quotazione per tramite
di una SPAC aveva perso un po’ di smalto, essendosi registrate le prime bocciature di business combination da parte degli investitori. Complice anche uno scenario caratterizzato da un’alta volatilità dei mercati finanziari negli ultimi sei mesi del 2018.
La prima SPAC ad essersi quota su AIM Italia nel corso del 2019 è stata Gear 1 Spa che tra i promotori annovera anche l’avv. Matteo Nobili. La tecnica con cui Gear 1, di cui Nobili è Presidente, è arrivata alla quotazione ed ha realizzato la sua business combination in forma decisamente innovativa. Borsa Italiana non l’aveva mai sperimentata prima. A differenza delle precedenti SPAC quotate, Gear 1 ha voluto proporre un modello di operazione finanziaria di massima trasparenza che consentisse agli investitori di conoscere già all’atto della sottoscrizione dell’offerta la destinazione dei proventi dell’aumento di capitale.
È proprio Nobili a spiegarci questo nuovo modello, battezzato accelerated business combination: “Ci siamo resi conto delle difficoltà che stava incontrando la SPAC tradizionale, spesso over size e inadatta a venire incontro alle esigenze della società target. Abbiamo, quindi, provato a rovesciare le cose, programmando e negoziando prima la business combination e poi offrendola al mercato attraverso la costituzione e la quotazione di una SPAC taylor made, cucita, cioè, sulla target. Uno schema semplice, veloce e trasparente che si è rivelato un successo, perché gli investitori hanno avuto conoscenza di dove e come allocavano i loro capitali. Certo, questo dipende da un attento e accurato processo di selezione della target e dalla abilità dei promotori di individuare e riuscire a negoziare il giusto prezzo. Nel nostro caso abbiamo individuato una società multinazionale, Comer Industries Spa, con una storia di successo, non solo patrimonialmente e finanziariamente solida, ma, soprattutto, col pregio e la lungimiranza di aver già completato il passaggio generazionale (tema assai delicato per l’imprenditoria italiana), guidata da un management giovane, competente, coraggioso e ambizioso che saprà cogliere senz’altro le opportunità di crescita che presenta il mercato globale. Un’avventura faticosa, ma che ci piacerebbe ripetere”.